Dolore pelvico

Il dolore addominale femminile

Il dolore addominale femminile non è un fatto di testa: è endometriosi.

L’imbarazzo e l’ignoranza hanno a lungo tenuto il dolore pelvico lontano dai riflettori pubblici. Ora, un nuovo modo di intendere e trattare questa condizione debilitante sta emergendo: dopo secoli di miti e idee sbagliate circa il dolore pelvico femminile, un po’ di chiarezza è necessaria. Così sono nate nuove strategie di trattamento che possono rendere più gestibile questa condizione, curandola.

Nella medicina antica si pensava che il dolore fosse dovuto ad un utero mobile, che cercasse di fuggire; infatti nel corpus ippocratico, il rimedio è miele in bocca ed aglio nella vagina, per respingere l’utero ed attrarlo, con il miele, verso l’alto.

Che cos’è il dolore pelvico femminile?

È una condizione di sofferenza cronica legata per lo più all’endometriosi.

  • Dolore periodico
  • Gonfiore e difficoltà intestinali
  • Sesso doloroso
  • Problemi alla vescica
  • Alternarsi di dolori lancinanti e dolori sordi
  • Stanchezza, ansia o umore depresso
  • Mal di testa ed emicrania
  • Un dolori del perineo
  • Dolore neuropatico

Molto interessante è l’articolo pubblicato su AFR Weekend in cui viene intervistata un chirurgo laparoscopista, la dott.ssa Evans di Canberra, Australia.

Questa Collega ha pubblicato, per conto della associazione australiana sul dolore pelvico, un piccolo manuale che spiega cos’è il dolore pelvico femminile e come combatterlo, ricorrendo a farmaci od alla chirurgia.

L’autrice osserva come il dolore addominale pelvico, sia generalmente su base endometriosica, e che anche una volta curata chirurgicamente la malattia, in alcune persone si instauri un meccanismo di memoria del dolore che lo mantiene.

In altre parole il dolore è così forte da indurre un interessamento di muscoli e delle strutture nervose che circondano l’utero, che risponderebbero autonomamente anche quando i focolai endometriosici siano distrutti.

Su questo dolore ruoterebbero anche alcuni aspetti psicologici, in quanto sarebbe scarso il rapporto empatico (a differenza di quanto succede con il mal di schiena) e la donna già dall’adolescenza sarebbe lasciata da sola di fronte ad esso.

Questa sensazione è ben espressa dalle opere della pittrice Eugenie Lee, che descrive la propria condizione come:

In piedi nella stanza da sola, di fronte al dolore, una metafora per la natura privata e solitaria della sofferenza, che non può essere condivisa.

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