La chirurgia continua
Qualche tempo fa, nel pieno della bufera pandemica, in cui si contavano a decine i pazienti affetti da COVID-19 che arrivavano quotidianamente al pronto soccorso, avevamo pubblicato un articolo che spiegava le linee guida dei paesi occidentali ed europei in particolare. Attualmente, in un momento in cui la pandemia sembra rallentata si stanno contando i danni. Nel conteggio non sono da inserire soltanto i pazienti rimasti vittima della malattia infettiva stessa ma anche quei pazienti che abbiano avuto un aggravamento di una patologia preesistente o un ritardo di diagnosi. Il lockdown, infatti, ha costretto a chiudere tutte le attività ambulatoriali ed i pazienti stessi hanno sopportato dolori addominali ed altri sintomi senza recarsi al pronto soccorso o dal proprio medico curante, spesso raggiungibile solo in telemedicina. Nel frattempo è stato rivisto l’atteggiamento nei confronti dei pazienti chirurgici; fino ad un mese fa solo i pazienti con un’emergenza potevano essere operati, attualmente tutti possono essere sottoposti ad intervento chirurgico ma con alcune precauzioni:
- Fare il tampone entro 2 giorni prima dell’intervento;
- In alternativa, fare i test sierologici validati ed eventualmente una TC torace;
- Preferire la laparoscopia alla laparatomia perché associata a minori complicanze respiratorie, perché permette un decorso più rapido e protegge anche la salute degli operatori.
Quindi abbiamo ricominciato ad operare ed i pazienti hanno ricominciato a fluire sempre più numerosi mano a mano che la fiducia nella situazione di igiene pubblica è cominciata ad aumentare.
Tutti i pazienti che si operano in questo brutto periodo sono però obbligati a mantenere le regole fondamentali che ci hanno permesso di uscire dalla fase acuta dell’epidemia: distanziamento sociale, lavaggio delle mani, uso delle mascherine.
Personalmente sollecito ove possibile di scegliere una stanza singola per poter restare senza mascherina più a lungo ed indossarla solo in presenza di medici o infermieri.
In questo modo non abbiamo avuto pazienti che abbiano avuto segni di infezione da COVID-19 nel postoperatorio. I nostri pazienti che si sono affidati alla mia equipe hanno affidato le loro sensazioni in alcuni video, che sono in fase di montaggio.