L’intervento di Nissen

«L’avessi fatto prima» è la frase che mi sento rivolgere dai miei pazienti dopo l’intervento per la correzione del reflusso. La seconda è «erano 20 anni che non potevo sdraiarmi dopo cena…». È infatti superiore all’80% la quota di pazienti soddisfatti del risultato dell’intervento.

Ma quali sono i pazienti che traggono beneficio dalla chirurgia?

  • Quelli che non rispondono alla terapia medico-dietetica;
  • Quando la sintomatologia si ripresenta alla sospensione della terapia stessa;
  • Se il paziente, soprattutto se giovane, non vuole essere sottoposto ad una terapia medica ed a una dieta che dura tutta la vita;
  • Quando la sintomatologia sia extra-digestiva, ossia quando il reflusso causa tosse cronica, asma, bronchiti ricorrenti, alitosi, sinusiti, otiti, erosioni dentali, aritmie cardiache;
  • Quando è presente una ernia iatale voluminosa.

Come fa il chirurgo a curare il reflusso?

Il reflusso si cura chirurgicamente costruendo una valvola nuova tra esofago e stomaco. Questa valvola è realizzata formando una tasca con il fondo dello stomaco; il movimento che spinge il contenuto gastrico verso l’esofago fa distendere come un paracadute la tasca, che va a schiacciare l’esofago, chiudendolo e bloccando il reflusso.

Abbiamo più metodi per realizzare questa nuova barriera e possiamo quindi personalizzare l’intervento analizzando molte variabili, come tipo e durata del reflusso, motilità dell’esofago ed altre caratteristiche del paziente; si potrà scegliere scelto l’intervento più adatto al paziente, anche se il più diffuso è l’intervento di Nissen.

Inoltre è da poco in commercio in Europa un nuovo dispositivo che funziona come un pacemaker. Si chiama EndoStim e funziona stimolando il cardias a contrarsi e quindi a riprendere la propria continenza. Si tratta di applicare due piccoli elettrodi sulla parte inferiore dell’esofago ed un piccolo stimolatore sotto la cute.

La chirurgia, che viene sempre eseguita in laparoscopia con piccolissimi forellini, fornisce un risultato soddisfacente nell’80% dei casi e quasi la totalità delle persone che sono state operate consiglierebbero l’intervento ad altri. L’intervento è molto ben tollerato dai pazienti che lamentano poco o niente dolore postoperatorio e che generalmente possono tornare a casa dopo due giorni.

Una piccola percentuale di pazienti può avere un po’ di difficoltà ad inghiottire, ma questo disturbo generalmente dura non più di 30 giorni.

In cosa consiste l’intervento di Nissen?

Intervento di NissenMolte sono le persone che vengono sottoposte a trattamenti medici continuativi per malattia da reflusso, con risultati spesso insoddisfacenti o nulli; difficilmente essi vengono informati della possibilità di essere operati, risolvendo così una patologia che si trascinano per anni e che diminuisce certamente la qualità della loro vita.

L’intervento chirurgico consiste nel ricreare la valvola (sfintere esofageo inferiore) ripiegando attorno all’esofago il fondo gastrico. Una volta accostate le due parti di stomaco esse formeranno due tasche che si gonfieranno, come un paracadute, quando lo stomaco spingerà il contenuto verso l’alto. Queste due tasche gonfie schiacceranno l’esofago fino a chiuderlo, impedendo così il reflusso.

L’intervento è chiamato fundoplicatio sec Nissen, ossia piegatura del fondo gastrico secondo la tecnica di Nissen (il chirurgo che ha inventato la tecnica).

Dopo l'intervento di NissenNon esiste solo questo intervento, ma tutti agiscono secondo lo stesso concetto: quello di schiacciare l’esofago al momento del reflusso. Naturalmente, non esistendo solo un tipo di reflusso, l’intervento sarà confezionato su misura delle esigenze del paziente e della sua malattia, della sua conformazione fisica e della sua condizione psichica.

Quali sono i risultati dell’intervento? È un intervento sicuro? Quali le complicanze? Sono domande poste frequentemente dai pazienti; visita la pagina dedicata ai limiti e controindicazioni della laparoscopia per saperne di più.

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