Varicocele
Il varicocele è una dilatazione delle vene che fanno defluire il sangue dal testicolo. Queste vene normalmente portano il sangue a vene più grandi, poste nella cavità addominale (vena cava e vena renale). Sono dotate di un sistema di valvole per impedire che il sangue possa tornare indietro. Quando queste vene sono malfunzionanti il sangue ristagna a livello dello scroto e le vene stesse si dilatano.
Questa stasi sanguigna provoca un aumento di temperatura del testicolo che, soffrendo, produce spermatozoi di cattiva qualità; si determina quindi spesso una condizione di sterilità o di ipofertilità. Nel 95% dei casi si presenta a sinistra, talvolta, quando è presente a destra è espressione di altre malattie, soprattutto del rene o dei suoi vasi.

Quali sono i sintomi?
I sintomi del varicocele sono:
- Senso di peso o dolore a livello del testicolo;
- Presenza sopra e vicino al testicolo di vene dilatate, che al tatto assomigliano ad un sacchetto pieno di vermi o di spaghetti.
Il varicocele, a seconda della sua gravità, può essere di I, II o III grado.
Gli esami per diagnosticarne la presenza, oltre alla visita, sono l’ecodoppler e lo spermiogramma (conta del numero e della qualità degli spermatozoi).
Trattamento
Il trattamento è indicato nel varicocele di III grado o quando i sintomi dolorosi siano persistenti o ancora quando sia dimostrata dallo spermiogramma un’alterazione nel numero e nella motilità degli spermatozoi.
Il trattamento chirurgico consiste nella legatura delle vene spermatiche; in questo modo si impedisce il reflusso di sangue verso il testicolo.
Questa legatura può essere condotta con più metodi chirurgici, ma quello meno invasivo è quello che prevede la laparoscopia; inoltre l’impiego delle tecnologie video attualmente disponibili consente di eseguire legature selettive delle vene spermatiche, evitando lesioni all’arteria spermatica.
L’intervento per varicocele laparoscopico può essere eseguito con tecnica micro-laparoscopica, ovvero usando strumenti più piccoli del normale (2-3 mm di diametro) od anche con l’impiego della tecnica ad accesso unico, che prevede un’unica cicatrice all’interno dell’ombelico, quindi invisibile.