Neoplasie dello stomaco
Come per tutti i distretti corporei, anche per lo stomaco è necessario fare una divisione tra le neoplasie benigne e quelle maligne, ma a questi due gruppi va aggiunto un terzo, a comportamento intermedio, i GIST. Questo acronimo indica un tumore originante dal tessuto connettivale del tubo digerente.
Il trattamento di tutte queste forme neoplastiche è chirurgico, ed anche in questo organo la chirurgia laparoscopica ha trovato vasta applicazione.
Nelle neoplasie benigne od a malignità contenuta, come sono appunto i GIST, si potrà limitare l’asportazione alla sola area interessata dal tumore, ricostruendo poi l’organo nella sua integrità. Questo tipo di intervento trova la sua massima espressione nella chirurgia laparoscopica, che permette in alcuni casi di eseguire tutta la procedura all’interno dello viscere, in collaborazione con l’endoscopista.
Nelle forme a malignità conclamata, il carcinoma gastrico, la chirurgia laparoscopica è in grado di offrire al paziente un intervento con radicalità pari, almeno nei primi stadi di malattia, alla chirurgia open; in aggiunta permette, sempre attraverso la magnificazione della visione, di eseguire una minuziosa e puntuale asportazione dei linfonodi.
Per la sua complessità e difficoltà tecnica, la resezione gastrica laparoscopica, non è ancora considerata il “gold standard”, ovvero la migliore opzione.
Nelle forme di tumore più avanzate, dove la chirurgia si dovrà limitare a realizzare una comunicazione tra stomaco ed intestino, per permettere l’alimentazione è conveniente praticare in laparoscopia tale intervento, proprio perché il ridotto trauma ed il minor dolore derivante dalla chirurgia laparoscopica permettono un recupero più rapido, con un sensibile miglioramento della qualità di vita per il paziente.