Ernia diaframmatica

Cos’è il diaframma?

La cavità addominale e quella toracica sono separate da un muscolo, detto diaframma. Questo muscolo è formato di più parti che durante la vita uterina si fondono assieme, costituendo una struttura unica.

Il diaframma, oltre alla funzione di separare i visceri addominali (stomaco, intestino, milza, fegato) da quelli toracici (pomoni e cuore), ha la funzione importantissima di permettere la respirazione.

Infatti il diaframma, che a riposo ha la forma di una cupola, durante la sua contrazione si appiattisce, e abbassandosi espande i polmoni che, dilatandosi a loro volta, aspirano l’aria (inspirazione); al contrario rilasciandosi, quindi assumendo la forma propria di cupola, comprime i polmoni e li costringe a svuotarsi dell’aria (espirazione).

Opportunamente coordinato, con il rilasciamento delle corde vocali, il diaframma si contrae violentemente permettendo di tossire; al contrario, coordinandosi con lo sfintere esofageo inferiore e le corde vocali (che si chiudono) può provocare il vomito, contraendosi con i muscoli della parete addominale, e quindi schiacciando lo stomaco con violenza.

Cos’è un’ernia diaframmatica?

Qualora questa fusione non avvenga, rimane un orifizio di dimensioni variabili che permette la comunicazione tra addome e torace. Essendo la pressione intratoracica minore rispetto a quella addominale, gli organi addominali (stomaco, milza, colon, fegato) sono “aspirati” nel torace.

In questo modo i visceri occupano spazio all’interno del torace, riducendo quello dedicato al polmone e provocando una difficoltà respiratoria, anche grave. Talvolta l’orifizio è piccolo ma con gli atti respiratori tende ad allargarsi e a dare segno di sé solo in età adolescenziale.

Esistono sostanzialmente due varietà di ernie diaframmatiche:

  • Anteriore o di Morgagni
  • Posteriore o di Bocdaleck.

Alcune ernie sono così ampie da rendere quasi assente il diaframma e richiedere pertanto lunghe e complesse ricostruzioni. La diagnosi di ernia diaframmatica congenita andrebbe posta già durante la gravidanza (ed il bambino operato alla nascita, soprattutto se si associa un’immaturità del polmone).

In altri casi, l’ernia è piccola e si sviluppa tardivamente, anche in età adulta. Spesso viene riconosciuta solo quando compaiono sintomi digestivi o respiratori, ovvero quando l’ernia è ampia.

Anche un trauma può provocare la lacerazione del diaframma e non essere riconosciuto, permettendo così lo sviluppo di un’ernia.

Come si cura?

La cura dell’ernia diaframmatici è esclusivamente chirurgica. Fino ad alcuni anni or sono si procedeva attraverso lunghe incisioni addominali o toraciche a riposizionare i visceri erniati in addome ed a chiudere il foro nel diaframma che costituiva l’ernia.

Attualmente queste vie di accesso sono realmente antiquate. Infatti, con la laparoscopica è possibile riposizionare con più facilità stomaco, milza, intestino o fegato in addome; con più facilità perché gonfiando l’addome con la CO2 si crea uno spazio sufficiente a far rientrare gli organi in addome. È anche più agevole riparare il diaframma – con l’impiego di reti – perché esso, posto in una posizione estremamente difficile da raggiungere nella chirurgia a cielo aperto, è al contrario raggiungibilissimo in laparoscopia. Le reti, di materiale biocompatibile, vengono fissate al muscolo con delle apposite agrafes o con dei punti.

La qualità della visione di un’area raggiungibile con una certa difficoltà in chirurgia tradizionale, non è l’unico vantaggio della metodica. Gli altri vantaggi sono costituiti dall’assenza del dolore provocato dalla lunga incisione, specialmente se toracica e, sempre se l’accesso è toracico, dal fatto che non è necessario posizionare il drenaggio, lasciando la cavità toracica integra.

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