Dolore addominale cronico

Molti pazienti lamentano una sintomatologia dolorosa a carico dell’addome che si è sviluppata da tempo e che si ripresenta ciclicamente; il dolore può essere quotidiano, costante, o che aumenta o diminuisce nelle varie ore della giornata.

Altre volte può svilupparsi in relazione ad eventi precisi quali pasti, sforzi fisici, raffreddamento, ciclo ovulatorio o mestruazioni, ed altro.

Il dolore addominale cronico, spesso è etichettato in modo superficiale come gastrite o colite nervosa, ed il paziente viene considerato uno psicotico od un depresso mentre la sua sintomatologia ha una causa reale, organica, ma difficile da riconoscere.

La diagnosi è comunque difficile e richiede numerosi accertamenti radiografici ed endoscopici, ma spesso nella comune pratica clinica anche l’uso di indagini molto raffinate non è in grado di dimostrare la causa di una sintomatologia addominale cronica.

In questi casi è necessario ricorrere all’esplorazione addominale chirurgica, che in molti casi oltre a fornire una diagnosi è anche in grado di essere terapeutica.

È questo il caso delle aderenze addominali, che sono caratterizzate da dolore, soprattutto dopo i pasti, associato spesso a episodi occlusivi o subocclusivi.

Nelle donne fertili è spesso l’endometriosi responsabile di dolore, soprattutto quando questo si presenta in prossimità del ciclo mestruale.

Ancora i difetti di rotazione dell’intestino (malrotazione) determinano importanti sintomatologie dolorose.

Altra causa di dolore addominale, spesso confuso con la “gastrite”, è il reflusso gastroesofageo, che oltre a disturbi digestivi può determinare problemi respiratori, della gola, alitosi od una sintomatologia dolorosa a livello toracico che può assomigliare all’infarto.

Altra causa estremamente frequente è la calcolosi della colecisti, ma in questo la diagnosi è più semplice, per lo più ecografica.

Anche la diverticolosi e diverticolite del colon può essere responsabile di dolore addominale cronico, soprattutto con localizzazione alla parte inferiore dell’addome ed in relazione sia genericamente ai pasti che in relazione all’assunzione di qualche particolare alimento. La malattia diverticolare è causa frequente di dolore, soprattutto quando si siano verificati episodi di diverticolite, che magari non sono stati diagnosticati come tali, ma scambiati con una “influenza intestinale”. L’intestino subisce una deformazione tale che già semplice il passaggio dei gas intestinali determina dolore.

Anche la presenza di piccole ernie addominali o di un piccolo laparocele, che proprio perché piccole e situate in sedi atipiche non sono ben diagnosticabili con metodiche comuni, sono ben evidenziabili con la laparoscopia. Spesso i pazienti che sono affetti da questa patologia lamentano dolore addominale dopo i pasti, quando cioè l’intestino si muove per la peristalsi, e qualche piccola porzione di grasso o di peritoneo si infilano nell’asola formata dalla piccola ernia e danno dolore. La loro riparazione con l’impianto di una rete verrà eseguita nello stesso momento della diagnosi.

Raccolte infette in addome che non siano state diagnosticate o che abbiano resistito agli antibiotici, sono spesso associate a febbre o febbricola. Spesso sono conseguenza di appendiciti, diverticoliti, annessiti, colecistiti. Si tratta di ascessi cronici in cui la terapia antibiotica ha scarso successo.

In tutte queste patologie la laparoscopia è uno strumento diagnostico indispensabile, in quanto permette, senza trauma, l’osservazione della cavità addominale,esplorandola così come è in condizioni di base.

Come già visto diventa anche un potentissimo strumento terapeutico perché permette la sezione delle aderenze, l’asportazione di focolai di endometriosi, la toilette di raccolte infiammatorie, la ricerca ed il trattamento di patologie frequenti ma non dimostrabili con le tecniche radiologiche classiche, come il diverticolo di Meckel.

A tutto ciò va aggiunto che la diagnostica di queste patologie può essere effettuata con strumenti da 3 mm di diametro, e quindi con incisioni che nel complesso non superano 1,5 cm di lunghezza; questo grazie allo sviluppo di una elevatissima qualità delle attrezzature video e dei materiali con cui sono costruiti gli strumenti. Si tratta della tecnologia cosiddetta needlesscopic surgery, da needle, ago; i vantaggi in termine di riduzione del dolore e di velocità di ripresa sono dimostrati in letteratura.

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